domenica 27 aprile 2008

tema n.7: informazione e democrazia

Un articolo pubblicato sul corriere.it , scritto da Paolo Mieli, parla della libertà di stampa e dell'importanza dell'informazione rispetto alla democrazia. 

Penso possa essere un aiuto per chi mi ha chiesto di approfondire il tema.


Il potere di criticare i poteri  

... La libertà di stampa riveste oggi una duplice, vitale importanza. Come sempre, essa costituisce l'elemento fondamentale di una società democratica dal momento che in essa si realizzano due condizioni cruciali per la sua vitalità: da un lato l'esistenza di un pubblico informato dei fatti, dall'altro una discussione collettiva sul significato di tali fatti, sulle conseguenze politiche da trarne, sui provvedimenti da prendere in relazione ad essi. Tutto ciò, come è noto, ha sempre costituito e costituisce il miglior antidoto contro il diffondersi di quel nemico mortale della democrazia che sono il fanatismo e l'ideologismo. 

Oggi, tuttavia, a questa funzione per così dire classica, se ne sta aggiungendo un'altra non meno importante, anzi forse di più: la libertà di stampa ai giorni nostri significa anche la difesa della parola scritta contro l'invadenza (non solo televisiva) dell'immagine, della percezione della realtà sotto specie esclusivamente visiva. La difesa della libertà di stampa significa salvare per le future generazioni il lascito immenso della lettura, da cui dipende tutta intera la trasmissione del patrimonio culturale della nostra civiltà e la possibilità che continui ad esistere un valido sistema di istruzione. 

La libertà di stampa è una libertà di un tipo tutto particolare. Essa esiste solo se i giornali, gli organi di informazione in generale, hanno il potere, la capacità e la volontà di opporsi al potere. La libertà di stampa è dunque un potere per contrapposizione, per contrasto: se la stampa è compiacente, infatti, essa finisce molto rapidamente per non contare più nulla, per non avere più potere. Libertà di stampa vuol dire dunque, alla fine, solo e sempre libertà di criticare i poteri. Avendo costantemente presente che è bene ad ogni critica accoppiare un'idea di costruzione, ad ogni scelta che si giudica sbagliata contrapporre una soluzione alternativa. Pronti, inoltre, a dare atto a colui che corregge i propri errori della sua buona volontà e del coraggio che spesso richiede averla. 

In una democrazia la verità non è in linea di principio monopolio di alcuno. Proprio per questo è necessario che la stampa abbia una costante disponibilità ad ascoltare ogni voce ed eviti di appiattirsi sullo scontro politico con troppo facili entusiasmi e troppo facili anatemi. Ciò non vuol dire che quando è giusto - come è stato per esempio in occasione del conflitto di interessi, delle leggi ad personam, della nuova regolamentazione radiotelevisiva - i giornali non abbiano il dovere, sì il dovere, di prendere posizione senza reticenza e chiamare i responsabili davanti al tribunale dell'opinione pubblica. ...Questo chiedono i tempi che il Paese sta vivendo.


martedì 22 aprile 2008

Sull'istruzione

Sempre sull'istruzione e sugli analfabeti in Italia leggete qui.

lunedì 21 aprile 2008

Un aiutino per il tema n.7

Qualcuno di voi questa mattina mi ha segnalato l'interesse a svolgere il tema sull'istruzione.

Ecco allora i dati relativi alla situzione nel nostro Paese emersi da un'indagine effettuata su un campione di 2.305 scuole italiane (1.279 scuole medie e 1.026 superiori), nell'anno scolastico 2005/2006:

  • 7 ragazzini su mille della scuola media hanno abbandonato gli studi a metà anno;
  • il 3%, sempre nella scuola media, non è riuscito ad ottenere la promozione.

Ma la lettura del successo scolastico alla media, passa anche attraverso l'esito dell'esame finale:

  • il 63 % è stato promosso con votazioni medio-basse
  • il 37 % col minimo: 'sufficiente'.

Alle superiori:

  • l'11,6% non ottiene la promozione
  • il 4,2% si ritira
  • il 42,1 per cento dei ragazzi è promossa con debito.

Nel 2006 il 20% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni risulta ancora sprovvisto di un diploma di scuola media superiore o di una qualifica professionale: un ragazzo su 5 si è fermato al diploma di terza media o è alle prese con una tormentatissima carriera scolastica, essendo pluriripetente.

Sono dati importanti che segnalano un'emergenza sulla quale vale la pena riflettere.

Materiale per il tema n.3

Se qualcuno ha intenzione di svolgere il tema sulle vicende che hanno portato alla nascita della nostra Costituzione, potrebbe fare un giro in queste pagine del sito della Camera dei Deputati dedicate a questo argomento. Mi sembra possiate trovare molto materiale interessante!

venerdì 18 aprile 2008

La sovranità popolare

Copio e incollo dal blog di Beppe Grillo alcuni dati che potrebbero esservi utili:

Italiani aventi diritto di voto:

alla Camera 47.126.326. al Senato 43133946

voti validi:

alla Camera 36.452.305 al Senato 32771227

astenuti+schede bianche e nulle:

alla Camera 10.674.021 = 22,6%  

al Senato 10.362.719 = 24%

Il partito di chi si è astenuto, di chi ha lasciato bianca la scheda o l’ha annullata sarebbe il terzo partito italiano. Perchè, secondo voi, tanta gente rinuncia alla “sovranità popolare”?

mercoledì 16 aprile 2008

Per chi fa il tema n.4

So che molti di voi sono interessati al tema dei giovani e la politica. 
Per un ulteriore approfondimento vi segnalo questa intervista dagli archivi di Rai Educational.
Si tratta di un'intervista svolta tra i ragazzi del liceo classico "Plauto" di Roma e Biagio De Giovanni, filosofo e politico italiano. Anche se è un incontro con ragazzi più o meno della vostra età, si tratta di riflessioni piuttosto complesse. Vi consiglio di scorrere le domande dell'intervista e di soffermarvi su quelle che più vi interessano. Spero vi siano d'aiuto. 

domenica 13 aprile 2008

Adesso tocca a voi!

Ecco finalmente i titoli dei lavori tra i quali dovrete scegliere il tema da scrivere nei prossimi giorni:
  1. Scrivi una breve relazione per definire i caratteri essenziali della democrazia e per evidenziarne i pregi.
  2.  Indica per quali motivi la democrazia moderna è preferibile a quella antica.
  3. Descrivi come la nascita della Costituzione italiana sia il risultato di un faticoso cammino da una dittatura allo stato democratico.
  4. Sulla base del rapporto dei giovani con la politica, scrivi un breve testo in cui compaiano i dati Eurispes pubblicati, una tua spiegazione delle cause del disinteresse dei giovani verso la politica  ed infine una riflessione sul tuo rapporto con la politica.
  5. Scrivi una breve relazione che renda conto dei profili di cittadino ideale espressi nel blog, esprimendo una valutazione personale.
  6. Spiega quali caratteristiche deve avere l'informazione in un paese democratico e perchè una buona informazione è indispensabile per la democrazia.
  7. Spiega quale importanza ha l'istruzione per la formazione di un cittadino e per il funzionamento di uno Stato democratico.
  8. Argomenta a favore e contro la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri residenti in Italia.
Ognuno di voi, una volta scelto il tema, potrà naturalmente utilizzare tutte le informazioni pubblicate sul blog. Ma potrà anche continuare a fare ai prof. domande di ogni tipo. 
Sarà nostra cura non solo rispondere, ma anche fornirvi indicazioni utili per approfondire il vostro lavoro.
Mi raccomando, il tempo stinge!

sabato 12 aprile 2008

La democrazia a scuola

 Qualche anno fa  nel corso di un convegno a Modena una ragazza di una scuola media fece un intervento sulla sua esperienza di partecipazione al "Parlamentino dei Ragazzi".
Mi sono sembrate parole molto significative che dovrebbero farvi riflettere. Buona lettura.


Chiara Franchini  cl. 1°G      l.s. L.A.Muratori                        Modena, 19/11/2005


Il Parlamentino dei Ragazzi della scuola Ferraris


Il Parlamentino dei Ragazzi della scuola media Galileo Ferraris di cui mi appresto a parlarvi è una realtà di cui sono onorata di aver fatto parte fino all’anno scolastico precedente a quello da poco cominciato; è un’iniziativa nata precisamente tre anni fa, nel 2002, con lo scopo di rendere attivamente partecipi i ragazzi che avrebbero trascorso nella scuola la loro adolescenza, periodo incredibilmente noto per la sua complessità. Quindi, si è pensato di permettere agli alunni di esprimersi, creando un piccolo organo che potesse rappresentare la loro voce e i loro pensieri: se la scuola piaceva loro oppure no, e in tal caso proporre variazioni valide (ma soprattutto attuabili) per migliorare l’ambito scolastico. 

Il Parlamentino è nato, ha agito e tuttora agisce con l’approvazione del sig. Preside e del Collegio Docenti, che si rapporta direttamente tramite gli insegnanti con i giovani rappresentanti. Il Parlamentino si compone infatti oggi di sedici ragazzi di classe terza, solitamente di sesso diverso, mentre all’anno della sua nascita ne contava quattordici (a causa della mancanza dell’esistenza della sezione H). 

Le riunioni si svolgono generalmente una volta al mese, tranne in maggio, in cui data la brevità del mese di giugno e la vicinanza con gli esami di stato, se ne svolgono due. 

Durante gli ultimi incontri, viene richiesta anche la partecipazione dei rappresentanti della classi seconde, per dar meglio l’idea del loro compito per l’anno successivo. A ciascun incontro presiede un’insegnante, il quale ha l’incarico di controllare che le riunioni si svolgano correttamente senza problemi disciplinari. 

Il sig. Preside e il Consiglio Docenti vengono puntualmente informati sulle decisioni prese dal Parlamentino e sulle proposte da esso effettuate. 

Le riunioni si svolgono generalmente dalle 13.30 alle 14.25 del martedì (orario di pausa tra la mattinata di scuola e il rientro pomeridiano). 

Nel corso della prima seduta, il presidente legge il regolamento del Parlamentino, che sancisce le regole sociali, civili e comportamentali da adottare negli incontri. 

Poi, si procede alla discussione su proposte o cambiamenti da apportare alla scuola.

I rappresentanti delle varie sezioni vengono eletti in seconda media dal resto della classe con un metodo alquanto simile a quello utilizzato per eleggere persone ben più importanti…

I due giovani partecipano così alle ultime riunioni dei rappresentanti di terza e nell’anno successivo prenderanno il loro posto.

Di incontro in incontro vengono poi nominati il presidente della seduta (che ha il compito di guidare la riunione e permette gli interventi dei “colleghi”) e il verbalista ( al quale spetta invece l’onere di trascrivere brevemente le parti essenziali della seduta e vari promemoria per l’incontro successivo.

Durante l’anno precedente, il Parlamentino aveva promosso numerose iniziative, alcune delle quali sono state respinte per diversi motivi, come la mancanza di fondi o l’impossibilità di essere attuate; ma altre sono state realizzate o hanno trovato un seguito, come l’adozione a distanza di una bambina etiope, la possibilità di ascoltare musica diffusa per mezzo dell’altoparlante, durante la ricreazione (per risollevare gli animi) o l’utilizzo del giardino durante la stagione estiva (con motivazione sorprendentemente simile a quella della musica…).

Concludendo, credo che quest’esperienza sia molto utile sotto innumerevoli aspetti per i ragazzi che hanno l’occasione, l’onore di viverla; e inoltre, dà un’idea di cosa possano essere i rappresentanti di istituto e la consulta, ovvero gli organi presenti nella scuola superiore. 

Quest’anno, noi ex-rappresentanti ci siamo trovati ad affrontare queste due nuove realtà, che non rimangono più circoscritte alla scuola di appartenenza, ma prendono contatti con gli altri istituti, con altre persone e altre problematiche, certamente di dimensioni un po’più ampie. 

È stato questo, e l’aiuto di mio padre, che mi hanno fatto capire una cosa: che la democrazia cresce con me. E noi giovani vogliamo crescere con lei, con tutto ciò che comporta: critiche, compromessi, problematiche, ma anche (e si spera soprattutto) apprezzamenti, libertà e soluzioni. 

Senza stancarci mai di quella che è l’espressione più pura della libertà. 

Perché se c’è una convinzione che noi ragazzi abbiamo nel cuore, è che la democrazia e il Parlamento sono sinonimi di solidità e sicurezza, anche quando gli organi acquistano importanza e, di conseguenza, acquistano problemi.

Se c’è una cosa che noi rappresentanti abbiamo capito grazie a questa esperienza è che governare una città, una regione, una nazione è un compito estremamente complesso, ma che vale la pena vivere, anche se ogni tanto i propri progetti non vengono accettati, senza rimpianti.

E vorrei che tutti voi adulti, che siete qui per “vivere la città di oggi, progettare la città di domani” pensaste proprio a noi, che saremo gli abitanti di quel domani, e teneste a mente un piccolo particolare: credo che se bendaste un bambino, lo prendeste per mano e iniziaste a spostarvi, lui vi seguirebbe saltellando felice. Perché? Perché si fida di voi. E anche noi ragazzi ci fidiamo di voi.

I pedagoghi norvegesi dicono che i bambini hanno uno “sguardo da ranocchio”, perché sono più piccoli; e proprio per questo, i bambini guardano più in alto. Perché? Perché hanno un pezzo di cielo in più sopra ai loro occhi.

Qualcuno partecipa.net?

Come spero ricorderete tutti, questo Progetto è finalizzato alla partecipazione di un più ampio Progetto Regionale, partecipa.net. Spero siate tutti iscritti e vi ricordiate la vostra password di accesso. 
Qualcuno sta andanto nel sito e partecipa alle discussioni o ve lo siete completamente dimenticati?
Sul sito è aperto un forum legato alle tematiche di cui discutiamo qui e al quale, secondo me, potreste intervenire.
E se non intervenite, almeno leggete!
A questo indirizzo