giovedì 20 marzo 2008

Cittadino, dopo quanto?

Abbiamo studiato che uno Stato è soprattutto un popolo e che il popolo è formato dai cittadini, da coloro che hanno la cittadinanza, dovunque si trovino. Abbiamo anche studiato che molti di noi la cittadinanza l'hanno acquistata automaticamente, nascendo da un genitore italiano. Ma molti altri potranno diventare cittadini italiani a particolari condizioni. 
   Si discute molto sulle regole per far diventare cittadini italiani gli stranieri residenti in Italia. Alcuni pensano che potrebbero essere sufficienti 5 anni di residenza regolare anche per i cittadini extracomunitari in modo da integrarli più velocemente mentre altri ritengono che siano necessari tempi più lunghi affinché gli stranieri acquisiscano la lingua e si integrino con la nostra cultura. 
Voi cosa ne pensate?

Prima di rispondere, per riflettere ancora un po', vorrei che leggeste questo racconto di BERTOLT BRECHT.
L’esame per ottenere la cittadinanza 

      A Los Angeles davanti al giudice che esamina coloro che vogliono diventare cittadini degli Stati Uniti venne anche un oste italiano. Si era preparato seriamente ma a disagio per la sua ignoranza della nuova lingua durante l’esame della domanda: che cosa dice l’ottavo emendamento? rispose esitando: 1492.

Poiché la legge prescrive al richiedente la conoscenza della lingua nazionale, fu respinto. Ritornato dopo tre mesi trascorsi in ulteriori studi ma ancora a disagio per l’ignoranza della nuova lingua, gli posero la domanda: chi fu il generale che vinse nella guerra civile? La sua risposta fu: 1492.

Mandato via di nuovo e ritornato una terza volta, alla terza domanda: quanti anni dura in carica il presidente? Rispose di nuovo: 1492. Orbene il giudice, che aveva simpatia per l’uomo, capì che non poteva imparare la nuova lingua, si informò sul modo come viveva e venne a sapere: con un duro lavoro. E allora alla quarta seduta il giudice gli pose la domanda: quando fu scoperta l’America? E in base alla risposta esatta, 1492, l’uomo ottenne la cittadinanza.


[B. Brecht, Poesie, II (1934-1956), Torino, Einaudi, 2005, pp. 1062



8 commenti:

yas_mine ha detto...

secondo me sono sufficienti 5 anni prima di dare la cittadinanza agli stranieri residenti in italia, anche perchè, se riflettiamo sul racconto di brecht, si capisce che non sono gli anni che fanno integrare meglio o peggio una persona con la cultura del nuovo paese in cui vive, ma è un fatto personale: c'è chi si integra prima e chi dopo. perciò secondo me 5 anni sono più che sufficienti.

agne ha detto...

Però anke senza essere cittadini italiani si hanno a disposizione molti servizi gratuiti(scuola, sanità),per i quali tutte le persone che lavorano in italia pagano le tasse.
Per essere considerati cittadini italiani bisognerebbe avere cmq certe caratteristiche: ad esempio parlare bene la lingua italiana senza la quale nn è possibile integrarsi nella nostra cultura, bisognerebbe conoscere anke aspetti della nostra cultura e storia ecc.

ecco come la penso...

...ciau...

Sna ha detto...

Io non so bene quanti anni siano giusti perchè come ha detto anche yasmine, le persone sono diverse fra di loro e impiegano un tempo differente per integrarsi. Delle volte forse accanto alla durata di residenza regolare in Italia, sarebbe meglio che ci stesse anche se la persona ha avuto precedenti penali in Italia o cose del genere... Così magari si sa se quella persona è onesta o vive per espedienti non legali.. Secondo me uno la cittadinanza se la deve guadagnare, a quel punto forse vanno bene anche 10 anni di attesa, l'importante è che la burocrazia sia efficiente e non ci voglia un anno intero per farsi rinnovare un permesso di soggiorno come capita qua.. così l'attesa è 'sopportabile' diciamo :D.


saluti da adriana

laura z. ha detto...

Per me sono sufficenti 5 anni ai cittidini staranieri residenti in Italia per acquisire la cittadinanza perchè non sono gli anni che fanno integrare meglio o peggio una persona. E' vero però che se uno non sà bene la lingua fa più fatica a integrarsi ma ci sono dei corsi per imparare l'italiano e se una persona si impegna poi dopo un po' di tempo impara (più o meno) la lingua...
ciao

ilaria bergami ha detto...

secondo me da un lato i 5 anni bastano perchè ci sono cittadini italiani che votano ma che sono comunque degli "asini" che non si interessano della cultura, che non sanno parlare ecc. però dall'altro lato non bastano.

deborah ha detto...

Sinceramente non sono quanti anni siano giusti e sufficienti per otternere la cittadinanza italiana, perchè non è detto che una persona in cinque anni si riesce a integrare bene o no in un Paese diverso dal suo. Per me per ottenerla bisogna parlare abbastanza bene la lingua, essere integrati, avere un lavoro regolare e non aver comesso reati.

prof. ha detto...

Condivido molto il requisito dell'onestà. L'unica categoria che ammetto nel classificare le persone (forse perchè insegno diritto!) è tra chi rispetta e chi non rispetta le leggi. Poi una persona può essere nata dove vuole, può parlare qualunque lingua, credere in qualunque Dio ma sarà sempre uguale a me e merita, a parità di condizioni, gli stessi diritti.

prof. ha detto...

Rispetto alla cittadinanza vorrei farvi riflettere soprattutto rispetto ad un caso particolare. Quello dei bambini nati in Italia da genitori stranieri. Quei bambini che parlano solo italiano, sono venuti a scuola con voi, non conoscono la lingua di altri paesi, festeggiano le nostre feste e si vestono come voi. E che appena compiono 18 anni entrano nel calvario degli stranieri "clandestini": devono fare le carte per il permesso di soggiorno. Per ottenere la cittadinanza devono essere in grado di ricostruire, con documenti e carte di ogni tipo, tutti i loro 18 anni di vita. Con l'incubo di essere mandati nel loro paese: un paese straniero!