domenica 2 marzo 2008

L'Informazione libera: come, quando e perché!

Da alcuni interventi emerge l’esigenza di una informazione libera, accompagnata dalla sensazione amara  che non ci sia.  Ma può esistere una informazione veramente libera? Secondo me il problema è mal posto. Possiamo chiederci se ci piace più il tg 4 o il tg 3, possiamo chiederci quale dei due sia più imparziale. E sicuramente le nostre preferenze, le nostre valutazioni possono essere utilmente argomentate, ma dobbiamo ricordarci che siamo nel campo delle opinioni, non delle verità.

    Detto in altre parole non dobbiamo cercare un mezzo di informazione veramente libero ed imparziale, infatti non esiste; anche se questo non vuol dire che tutti  i tg o tutti i giornali siano uguali. Quello che dobbiamo cercare è un sistema informativo complessivamente libero. 

   Non è facile però definire un sistema informativo libero. C’è un istituto di ricerca, finanziato prevalentemente con fondi governativi, situato a Washington, con l’ obiettivo di promuovere  la democrazia liberale nel mondo. Questa fornisce rapporti annuali sul livello di libertà generale e  sul livello della libertà di stampa (intesa nel senso generale libertà del sistema informativo) di tutti gli stati del mondo. Si chiama Freedom House e visitandone il sito si imparano tante cose. 

   Proviamo a definire, molto empiricamente,  alcune caratteristiche che dovrebbe avere un sistema informativo libero. Prima di tutto non dovrebbe essere sottoposto a nessun tipo di censura, né esplicita ( come in Cina, dove è la libera espressione è anche formalmente vietata), né implicita   (come in Russia, dove, anche se formalmente liberi, i giornalisti sono sottoposti ad intimidazioni e minacce). Questo però non è sufficiente perché, anche senza volerlo, la proprietà finisce per influenzare i giornalisti.  Per consentire ai cittadini di informarsi correttamente, confrontando le varie fonti, corre allora che ci sia una pluralità di televisioni, giornali, radio, ecc.. Occorre però ci sia una pluralità di proprietà: un paese può avere anche cento giornali, ma se il loro proprietario è uno solo ( o anche solo due o pochi) non può considerarsi libero. Inoltre occorre che la proprietà dei mezzi di informazione sia nota. E poi ancora  che i mezzi di informazione siano effettivamente accessibili ai cittadini: se un giornale non raggiunge le edicole, se una televisione non raggiunge le case, o anche se i cittadini non possono permettersi l’acquisto di un giornale o di un televisore, la libertà è minacciata.


rassegna stampa italiana di radio 3

rassegna stampa internazionale di radio 3




15 commenti:

Sna ha detto...

Secondo me in Italia, infine, la nostra libertà di informazionenon è messa benissimo, ma neanche tanto male. Forse è una via di mezzo, perchp, dopotutto, se una persona ci tiene all'informazione può liberamente andare in edicola a comprarsi vari giornali, di diversi punti di vista, oppure può guardarsi tutti e cinque i tg al giorno..
Forse è il TIPO di informazione che ci viene data a dover essere controllata, cioè che siano cose verificate e non inventate per fare maggiore scalpore.... Delle volte, dopo alcuni drammi (come omicidi e affiliati) ci sono immediatamente i titoli dei igornali: E' stato trovato il 'mostro'..... e poi si scopre che la persona incolpata al momento del delitto era in un altro paese... =( Queste cose lasciando perplessi, perchè sì è vero che molti vogliono sapere chi è stato l'omicida, ma non vuol dire che vogliamo esere ingannati.
Questo è quello che penso, più o meno...

ilaria bergami ha detto...

secondo me un'informazione libera fa fatica ad esistere, si, i presupposti potrebbero essere quelli che ha scritto lei prof,ma credo che sia molto difficile riuscire.anche perchè come prima ha citato ci sono paesi totalmente "indietro", che farebbero fatica a raggiungere i preuspposti per diventare liberi o meglio non farebbero fatica, ma non vorrebbero e quindi non farebbero il minimo sforzo. ciao ilaria

Unknown ha detto...

secondo me in italia la libertà di informazione non è proprio il massimo, in teoria alcune cose dovrebbero essere messe in pratica come ha scritto lei. poi sono molto daccordo con Adriana che ha espresso anche il mio parere, cioè, si è giusto dare l'informazione necessaria per tutti, anche se a volte è limitata, ma bisogna anche darla di un certo tipo, cioè con criterio e senza inventare nulla per fare scalpore. In poche parole è giusto dare informazione a tutti, ma quella vera e non inventata.

Sonia

_Sighi_ ha detto...

...se qualcuno non può permettersi un giornale o una televisione mi sembra difficile che riesca a informarsi,bisognerebbe trovare una soluzione per dare informazione anche alla gente ridotta in queste condizioni.
Poi come dice adriana il tipo di informazione dovrebbe essere controllata, perchè non possono dire delle cose solo per attirare la gente... poi alla fine si scopre che i fatti non stanno proprio così come ce li raccontano.

prof. ha detto...

Non condivido l'idea di Ilaria che certi paesi non vorrebbero diventare liberi. La libertà è un diritto a cui nessuno decide di rinunciare volontariamente!

prof. ha detto...

L'osservazione sul mostro sbattuto in prima pagina è molto importante. C'è una responsabilità di tutti in questi tristi episodi di cronaca. C'è la responsabilità dei cronisti che creano la notizia per vendere più copie. C'è la responsabilità del lettore che vuole sapere subito "come va a finire" e si accontenta di poche e sommarie ipotesi per arrivare alla conclusione. E così si rovina la vita delle persone. A volte per sempre!

Sna ha detto...

Sul fatto che alcuni Paesi 'non vogliano la democrazia' e non si impegnino per averla, io credo che in realtà sono in govern idi quesi paesi che preferiscono non introdurla.. Dopotutto è più facile comandare un popolo che non è informato sulle questioni politiche interne ed Estere....
E qui ci si ricollega all'esempio dell'autobus fatto dalla Prof..... Per questo dobbiamo cercare di essere informati e pensare con la nostra testa per non poter essere poi ingannati dal politico, giornalista, di turno.

saluti, Adriana

laura z. ha detto...

Anche secondo me la libertà di informazione non è messa benissimo anche se ci sono posti in cui è messa peggio. Io penso che i giornalisti a volte scrivano delle notizie che alla fine non sono completamente esatte. Anch'io sono daccordo con Adriana, penso che prima di pubblicare delle notizie di cui non si è completamente certi bisognerebbe aspettare un po' prima di pubblicarle sui giornali o in tv, almeno il tempo per vedere se può essere una cosa vera o no.
Come dice lei prof penso che se accusi una persona comunque dopo le rovini la vita anche se magari è innocente! Inoltre penso che anche le persone prima di tirare fuori delle conclusioni troppo affrettate dovrebbero aspettare.
CIAO

Unknown ha detto...

io sono pienamente d'accordo con quello che ha scritto l'Adriana, ognuno può benissimo informarsi in tutti i modi possibili: leggere un sacco di giornali, andare in interner
per vedere le ultime edizioni del telegiornale che magari si era perso o semplicemente per il fatto che voleva rivedere il notiziario per riuscirlo a comprendere del tutto perchè non aveva capito delle cose.........L'unica cosa che non mi piace sono le informazioni che arrivano direttamente dalle guerre, dove un uomo o una troup televisiva raccolgono informazioni che potrebbero sì farci sapere quello che stiamo aspettando da tanto tempo su tipo qualcuno che è stato rapito e che è italiano, ma potrebbero farlo, sapendo le conseguenze se qualcosa va storto, tipo viene rapito qualcuno della troup, cose così, il fatto è che mi preoccupo per quei giornalisti che potrebbero rischiare la vita e se succede, allora ha la priorità sulla notizia che verrà poi pubblicata con poca esclusiva....e questo non mi va bene, perchè non sarebbe giusto nei confronti di quella persona che è riuscita a strapparla per cosi dire a delle persone che facevano da spie............questa è l'unica cosa che ho da ridire sulle informazioni che arrivano, che parlano di guerre..........

•мιкєℓα• ha detto...

Io penso che a volte nei tg vengano esposte informazioni che forse ad un cittadino possa non interessare,come ad esempio degli scandali o spettegolezzi solo per fare scalpore come ha detto adriana;perchè in primo luogo a mio parere al tg ci dovrebbero essere informazioni di tipo politico o economico del mondo.
Dobbiamo passare ai fatti perchè con le parole non si risolve nulla.

prof. ha detto...

Sei veramente sicura Michela, che ai cittadini certe informazioni non interessino? Forse dovremmo capire meglio come funziona il rapporto tra Tv e spettatori!

prof. ha detto...

Andrea, mi dispiace ma non ho capito bene quello che volevi dire. Prova a rileggere e spiegati meglio!

agne ha detto...

A volte penso che sia la persona ke faccio il sordo cioè che fa finta di non capire quali sono i problemi!!ma lo sappiamo benissimo ke in italia ci sono scandali e ci sono notizie positive...

APRIAMO LE OREKKIE E NON FACCIAMO FINTA DI NON SENTIRE QUALI SONO I VERI PROBLEMIIN ITALIA E NEL MONDO...

prof. ha detto...

Agnese, non c'è bisogno di urlare anche qui (lo fai già abbastanza in classe non trovi?).
Quali sono i problemi a cui ti riferisci?

agne ha detto...

In italia per cominciare:
- non riusciamo a smaltire i troppi rifiuti che produciamo (vedi Napoli)
-oppure la raccolta differenziata che non riusciamo a fare nemmeno a Faenza, potrebbe essere una buona idea produrre meno rifiuti e riciclare di +...
- un altro problema è ke molte persone vivono nella delinquenza perkè nn riescono ad integrarsi e guadagnano + facilmente smerciando droga che lavorando come operai!