sabato 12 aprile 2008

La democrazia a scuola

 Qualche anno fa  nel corso di un convegno a Modena una ragazza di una scuola media fece un intervento sulla sua esperienza di partecipazione al "Parlamentino dei Ragazzi".
Mi sono sembrate parole molto significative che dovrebbero farvi riflettere. Buona lettura.


Chiara Franchini  cl. 1°G      l.s. L.A.Muratori                        Modena, 19/11/2005


Il Parlamentino dei Ragazzi della scuola Ferraris


Il Parlamentino dei Ragazzi della scuola media Galileo Ferraris di cui mi appresto a parlarvi è una realtà di cui sono onorata di aver fatto parte fino all’anno scolastico precedente a quello da poco cominciato; è un’iniziativa nata precisamente tre anni fa, nel 2002, con lo scopo di rendere attivamente partecipi i ragazzi che avrebbero trascorso nella scuola la loro adolescenza, periodo incredibilmente noto per la sua complessità. Quindi, si è pensato di permettere agli alunni di esprimersi, creando un piccolo organo che potesse rappresentare la loro voce e i loro pensieri: se la scuola piaceva loro oppure no, e in tal caso proporre variazioni valide (ma soprattutto attuabili) per migliorare l’ambito scolastico. 

Il Parlamentino è nato, ha agito e tuttora agisce con l’approvazione del sig. Preside e del Collegio Docenti, che si rapporta direttamente tramite gli insegnanti con i giovani rappresentanti. Il Parlamentino si compone infatti oggi di sedici ragazzi di classe terza, solitamente di sesso diverso, mentre all’anno della sua nascita ne contava quattordici (a causa della mancanza dell’esistenza della sezione H). 

Le riunioni si svolgono generalmente una volta al mese, tranne in maggio, in cui data la brevità del mese di giugno e la vicinanza con gli esami di stato, se ne svolgono due. 

Durante gli ultimi incontri, viene richiesta anche la partecipazione dei rappresentanti della classi seconde, per dar meglio l’idea del loro compito per l’anno successivo. A ciascun incontro presiede un’insegnante, il quale ha l’incarico di controllare che le riunioni si svolgano correttamente senza problemi disciplinari. 

Il sig. Preside e il Consiglio Docenti vengono puntualmente informati sulle decisioni prese dal Parlamentino e sulle proposte da esso effettuate. 

Le riunioni si svolgono generalmente dalle 13.30 alle 14.25 del martedì (orario di pausa tra la mattinata di scuola e il rientro pomeridiano). 

Nel corso della prima seduta, il presidente legge il regolamento del Parlamentino, che sancisce le regole sociali, civili e comportamentali da adottare negli incontri. 

Poi, si procede alla discussione su proposte o cambiamenti da apportare alla scuola.

I rappresentanti delle varie sezioni vengono eletti in seconda media dal resto della classe con un metodo alquanto simile a quello utilizzato per eleggere persone ben più importanti…

I due giovani partecipano così alle ultime riunioni dei rappresentanti di terza e nell’anno successivo prenderanno il loro posto.

Di incontro in incontro vengono poi nominati il presidente della seduta (che ha il compito di guidare la riunione e permette gli interventi dei “colleghi”) e il verbalista ( al quale spetta invece l’onere di trascrivere brevemente le parti essenziali della seduta e vari promemoria per l’incontro successivo.

Durante l’anno precedente, il Parlamentino aveva promosso numerose iniziative, alcune delle quali sono state respinte per diversi motivi, come la mancanza di fondi o l’impossibilità di essere attuate; ma altre sono state realizzate o hanno trovato un seguito, come l’adozione a distanza di una bambina etiope, la possibilità di ascoltare musica diffusa per mezzo dell’altoparlante, durante la ricreazione (per risollevare gli animi) o l’utilizzo del giardino durante la stagione estiva (con motivazione sorprendentemente simile a quella della musica…).

Concludendo, credo che quest’esperienza sia molto utile sotto innumerevoli aspetti per i ragazzi che hanno l’occasione, l’onore di viverla; e inoltre, dà un’idea di cosa possano essere i rappresentanti di istituto e la consulta, ovvero gli organi presenti nella scuola superiore. 

Quest’anno, noi ex-rappresentanti ci siamo trovati ad affrontare queste due nuove realtà, che non rimangono più circoscritte alla scuola di appartenenza, ma prendono contatti con gli altri istituti, con altre persone e altre problematiche, certamente di dimensioni un po’più ampie. 

È stato questo, e l’aiuto di mio padre, che mi hanno fatto capire una cosa: che la democrazia cresce con me. E noi giovani vogliamo crescere con lei, con tutto ciò che comporta: critiche, compromessi, problematiche, ma anche (e si spera soprattutto) apprezzamenti, libertà e soluzioni. 

Senza stancarci mai di quella che è l’espressione più pura della libertà. 

Perché se c’è una convinzione che noi ragazzi abbiamo nel cuore, è che la democrazia e il Parlamento sono sinonimi di solidità e sicurezza, anche quando gli organi acquistano importanza e, di conseguenza, acquistano problemi.

Se c’è una cosa che noi rappresentanti abbiamo capito grazie a questa esperienza è che governare una città, una regione, una nazione è un compito estremamente complesso, ma che vale la pena vivere, anche se ogni tanto i propri progetti non vengono accettati, senza rimpianti.

E vorrei che tutti voi adulti, che siete qui per “vivere la città di oggi, progettare la città di domani” pensaste proprio a noi, che saremo gli abitanti di quel domani, e teneste a mente un piccolo particolare: credo che se bendaste un bambino, lo prendeste per mano e iniziaste a spostarvi, lui vi seguirebbe saltellando felice. Perché? Perché si fida di voi. E anche noi ragazzi ci fidiamo di voi.

I pedagoghi norvegesi dicono che i bambini hanno uno “sguardo da ranocchio”, perché sono più piccoli; e proprio per questo, i bambini guardano più in alto. Perché? Perché hanno un pezzo di cielo in più sopra ai loro occhi.

5 commenti:

ilaria bergami ha detto...

è una lettera molto significativa, sarebbe bello un parlamento dei ragazzi , forse ci servirebbe di più a tutti!ci farebbe cAPIRE SICURAMENTE PIù COSE!ilaria bergami 1b erica

agne ha detto...

Sarebbe stata una bella idea un parlamento a scuola!

...Agne...

prof. ha detto...

Beh ragazzi, voi dimenticate che alle superiori tutto questo in parte c'è. Voi votate per la prima volta i vostri rappresentanti di classe e d'Istituto. I vostri rappresentanti di classe (deputati e senatori?) portano avanti le richieste di tutta la classe (del popolo?) che li ha eletti. Le assemblee di classe e d'Istituto sono momenti in cui si sperimenta la democrazia. Come mai vi piacerebbe l'idea di qualcos'altro e non di quello che già avete? Cosa non funziona?

piccola ambra ha detto...

io penso che forse come iniziativa è più grande e importante quella che hanno fatto loro. Dato che noi più che altro eleggiamo i rappresentanti di istituto e di classe.

ilaria bergami ha detto...

si, noi avremmo una specie di parlamento a scuola, ma sicuramente ci coinvolge molto meno di quello descritto dalla ragazza nell'articolo. jessica pasi 1be erica dal computer di ilaria perchè il mio non mi fa più commentare! ciao !