venerdì 23 maggio 2008

I vostri lavori: Le lunghe tappe per la nascita della Costituzione Italiana

La Costituzione Italiana è il risultato di faticoso cammino da una dittatura a uno stato democratico. 

Al tempo dell'unità d'italia (1861) si decise di estendere a tutto il regno lo "Statuto Albertino", una legge concessa dal re Carlo Alberto ai suoi sudditi,  emanata il 4 marzo 1848. Lo "Statuto Albertino" però era molto diverso dalla costituzione che abbiamo oggi , infatti aveva soprattutto tre caratteristiche che lo differenziavano. Era una costituzione concessa cioè, come ho già detto sopra, concesso dal re Carlo Alberto ai suoi sudditi; breve, cioè conteneva pochi articoli sulla libertà e sui diritti dei suoi sudditi ed era  elastica, poteva essere cambiato con leggi ordinarie e decreti.

In quel periodo anche l'organizzazione dello Stato era molto diversa da quella di oggi, il potere era sempre diviso in potere legislativo, esecutivo, giudiziario ma il potere legislativo era, come oggi esercitato dal parlamento, ma i deputati eletti dal popolo erano solo il 2% perché si votava in base al censo, il potere esecutivo era  esercitato da ministri nominati dal re, il potere giudiziario era compito di giudici anch'essi nominati dal re.

Un primo segno di svolta si ebbe nel 1919 quando ottennero il diritto di voto  tutti i cittadini maschi maggiorenni. Non importava il censo o se erano analfabeti: l'importante era che avessero superato la maggiore età.  Così votò finalmente il 61,4 % della popolazione italiana. 

Con il suffragio universale maschile sembrava che tutto fosse sulla buona strada per la nascita di una democrazia. Erano i partiti popolari di massa e i sindacati per tutelare i lavoratori e c'era molta partecipazione alla vita politica ma in realtà non andò così.

Nel 1922 il re, dopo la marcia su Roma, affidò a Mussolini l'incarico di formare il nuovo Governo, e con questo fatto la strada per la democrazia si fece più lunga e difficile. Mussolini infatti iniziò subito a fare svariate riforme tra cui una (la legge Acerbo) con cui modificò il sistema elettorale della Camera dei Deputati. Chi avesse ottenuto il 25% dei voti avrebbe avuto diritto ai 2/3 dei seggi alla Camera; successivamente si fecero nuove elezioni nel 1924. Mussolini, si presento con un "listone" assieme ai liberali e ai cattolici di destra, e in un clima di brogli, tensioni e violenze Mussolini ottenne il 64,9% dei voti.  Dopo l'esito delle elezioni Matteotti denunciò alla camera i brogli e le violenze subite dagli elettori e dopo pochi giorni venne rapito e ucciso, e questo è solo uno dei tanti fatti che caratterizzarono l'Italia nel periodo della dittatura. Finirono così i piccoli ma importanti successi prima conquistati. Tra il 1925 e il 1926 Mussolini fa emanare le leggi fascistissime che proclamano la fine dei diritti civili e politici conquistati dopo tanta fatica dagli italiani non molto tempo prima. Ad esempio queste leggi abolirono la libertà di stampa e di associazione, introdussero la censura su stampa e spettacoli, abolirono i sindacati e definirono lo sciopero un reato, sciolsero tutti i partiti tranne quello fascista.

Ma le soppressioni della dittatura di Mussolini non finirono qui. Nel 1939 la Camera dei deputati viene trasformata nella Camera dei fasci e delle corporazioni e questa camera non era elettiva, quindi i cittadini non poterono più votare per i loro rappresentanti.

In quello stesso anno come se non bastasse vennero inoltre emanate le leggi razziali.

Un segno di svolta  si ebbe nel 1943 con la caduta del regime fascista. In quella data il  Gran Consiglio del fascismo vota contro Mussolini e il re affida al generale Badoglio l'incarico di formare il governo.

Dopo la fine della guerra, il 2 giugno 1946 si tennero le elezioni per decidere tra monarchia e repubblica e per i membri dell'Assemblea Costituente che aveva il compito di procedere alla stesura della nuova Costituzione. In questa occasione tutti i cittadini tornarono a votare e, cosa più importante, in quell'occasione votarono anche le donne. Fu il suffragio universale: per la prima volta nella storia italiana le donne avevano conquistato il diritto di votare. Si sa che, per il referendum, vinse la Repubblica.


Dopo questa data inizia il periodo più importante per la nascita della nostra Costituzione. L'Assemblea Costituente, composta di 556 deputati, si riunì in prima seduta il 25 giugno nel palazzo Montecitorio, sede dell’attuale Camera dei Deputati. I membri dell'Assemblea Costituente elessero come capo provvisorio Enrico de Nicola. Per procedere alla stesura nella maniera più efficace, all'interno della commissione venne nominata la "commissione dei 75" che doveva scrivere la nuova Costituzione. Il testo della Costituzione venne discusso e approvato il 22 dicembre 1947, venne promulgato da Enrico de Nicola ed entrò in vigore l' 1 gennaio 1948.

Ho così cercato di spiegare come la Costituzione italiana sia il risultato di un lungo e faticoso cammino, che passa dalla monarchia alla dittatura, ma che alla fine è riuscita a "nascere" e a porre le basi della democrazia in cui oggi viviamo.


                     Laura Zangheri II B erica

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